mercoledì 6 luglio 2011

FESTIVAL PISTOIABLUES: i cittadini l'aspettavano con ansia

Questo fine settimana si svolge il festival PistoiaBlues, puntuale appuntamento annuale con la musica.
Niente in contrario all'arte della musa Euterpe, notoriamente apprezzata da tutte le culture più importanti della storia dell'uomo; tuttavia la nobile ospite è accompagnata da una serie di "effetti collaterali" indegni di un luogo civile e che anzi, il solo accettarli, denota una scarsa propensione per la civiltà.
Nessuno pensa ai cittadini che vivono loro malgrado a contatto con questo fenomeno da baraccone fatto passare per evento culturale e dietro il quale si nasconde un periodo affrancato dalla Legge, dal buon senso e dal rispetto dei nostri simili.
In questi tre giorni è consentito quasi tutto ciò che la Legge non consente; è moralmente lecito quello che nessuno in casa propria permetterebbe. In altre parole, è un altra occasione per distogliere la gente dai veri problemi insoluti, un pò come prendere un "moment" quando si ha il mal di denti: passa per qualche ora ma il problema rimane.
Per questo, amministratori incapaci svendono la propria città (e con essa i diritti e la dignita di chi vi abita e di coloro che fanno a qualunque titolo parte di questa comunità): per divertire e attirare l'attenzione su di essa, illudendo ed illudendosi di restituirla alla vita.
Il commercio più abbietto si diffonde in ogni angolo, sia che si tratti di droga che di merce contraffatta o rubata. Ogni anfratto diventa un luogo adatto per abbandonare senza ritegno i propri escrementi, vomito, bottiglie rotte e rifiuti.
Da tutto ciò la città dovrebbe guadagnarci qualcosa che non siamo riusciti a capire cosa sia; forse perchè siamo gente comune e pensiamo alle ricadute che tale evento provoca sulla gente comune, senza alcun vantaggio se non quello di fargli comprendere lentamente che certi politici vanno mandati a fare qualcos'altro (per esempio a lavorare, attività alla quale risultano particolarmente allergici).
Cosa fare? Noi lo sappiamo. Senza mezzi termini, mettendo i cittadini prima di ogni demagogica pretesa culturale.

Nessun commento:

Posta un commento