Di seguito riportiamo il testo del comunicato inviato agli organi locali di stampa nei giorni immediatamente successivi alla morte della signora investita da un albanese alla guida di una moto. La faccenda assume numerose sfaccettature: oltre a quanto riportato nel testo che segue, emerge un altro inquietante aspetto. Come mai un comunicato del genere non viene pubblicato? La risposta è nella gestione dei media che vi invitiamo ad osservare con attenzione. Alcuni mesi fa, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, espresse il "desiderio" che gli organi di informazione omettessero la nazionalità di coloro che compiono reati, per non alimentare istinti razzisti. Ciò ha un senso se la maggior parte dei reati vengono commessi da immigrati, come effettivamente accade, e detto da Fini assume il senso che ha, ovvero il tradimento dei principi nazionali cui diceva di ispirarsi, capace com'è di tradire chiunque, da Almirante a Berlusconi, per finire con chi ha lasciato un appartamento ad AN sperando che ne facesse un uso "istituzionale". Tornando all'argomento, certi messaggi non devono passare e così interviene questa censura soft (neanche tanto) per cui dell'albanese che ammazza una donna e l'abbandona sulla strada se ne parla fino al funerale, poi buio totale.
Un altro caso eclatante è quello di Anders Breivik, il norvegese che uccise a fucilate un'ottantina di laburisti, di cui si è sentito parlare solo per qualche giorno per l'eccezionalità del caso. La ragione è semplice: la tesi di Breivik (voglio eliminare i musulmani dal mio Paese e per questo comincio dai miei connazionali che ce li vogliono) costituisce un messaggio che in troppi potrebbero condividere ed apprezzare ed allora anche su questo buio totale. Meglio aggiornare i cittadini, cinque o dieci volte al giorno, sullo stato di manutenzione delle mutande del Presidente del Consiglio, per evitare il doloroso ricordo dei tanti milioni di euro sottratti al patrimonio pubblico da certo Penati, per sè, il PD ed il signor B che finge di non sapere e (quasi) tutti gli credono.
Non sappiamo distinguere quale sia il fatto più grave: il centauro che investe ed uccide un'anziana donna e fugge, oppure il magistrato buonista che gli concede gli arresti domiciliari.
Di sicuro, nessuno dei due è umanamente accettabile.
Il centauro è un giovane immigrato il quale, come tanti immigrati, sa benissimo che in Italia può fare quello che più gli aggrada, protetto, secondo un teorema non scritto ma in pratica diffuso, dall'immunità che spetta a coloro che avendo vissuto male nel proprio paese hanno acquisito il diritto di riscattarsi facendo ciò che vogliono nel nostro.
E gli esempi non mancano, ad iniziare dall'aggressione subita pochi giorni fa da una donna italiana, colpevole solo di aver incontrato un ucraino mentre era ubriaco.
Ciò che rende il fenomeno particolarmente pericoloso, è la complicità del Giudice, che anche in questo caso non ha ravvisato gli estremi per l'arresto e la traduzione in carcere di un soggetto pregiudicato, nonostante che guidi senza patente e senza assicurazione, omettendo di soccorre la malcapitata vittima, e quindi usando consapevolmente il proprio veicolo come un'arma impropria, rendendosi colpevole di omicidio volontario e non colposo. Le dichiarazioni postume di pentimento, suonano solo come opportunistica ipocrisia che aggrava la sua posizione.
Forza Nuova, da sempre contraria ad ogni forma di immigrazione, denuncia questo fatto come appartenente ad una sistematica aggressione alla nostra stessa esistenza, indicando come soluzione l'immediato rimpatrio degli immigrati che si sono resi colpevoli di reati penali e, innanzi tutto, un severo inasprimento delle pene per reati contro la persona, a prescindere dalla nazionalità di chi li compie, fino alla reintroduzione della pena capitale.
Forza Nuova Pistoia – Il responsabile provinciale Moreno Di Massimo
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