
E' un tormetone che rischia di tenerci compagnia per tutto il settennato.
Questo brav'uomo del Presidente Napolitano, ogni qual volta i media si occupano di lui, e quindi ogni giorno, non perde occasione per ricordare al Popolo Italiano che gli immigrati sono la nostra ricchezza, una specie di manna dal cielo che ci garantirà un futuro e che forse non meritiamo, vista la generale diffidenza dimostrata nei loro confronti.
Così dice Lui.
Una gran ricchezza non saranno sembrati a Vito Melani quei quattro immigrati che, durante un tentativo di furto, l'hanno lapidato venerdì scorso mandandolo all'ospedale e togliendoli, forse per sempre, la tranquillità e la fiducia nella propria dimora.
Lo stesso penserebbe, se ancora potesse farlo, la signora Carla, di quella moto e di quell'albanese mentre un mese e mezzo fa la uccidevano e si davano alla fuga e pochi giorni prima, nella mente della signora, pestata da un ucraino ubriaco nei pressi - ironia del destino - di Piazza della Resistenza, passerebbe l'idea che gli immigrati vanno evitati come la peste.
Eppoi Ciro, il barista di Porta al Borgo, non vedrà una grande risorsa nei due rapinatori "che non parlavano italiano" ed una settimana fa lo hanno pestato ed incatenato come un cane.
Lo stesso giorno in cui una nomade Rom, minorenne ed incinta, svuotava un appartamento nei pressi di Piazza del Duomo, arrestata e subito rilasciata, ed altri suoi connazionali e colleghi tentavano un furto di rame in un cantiere a Masiano.
Tutta gente di cui non si può fare a meno, dice il Presidente.
Dobbiamo ammettere, però, che fanno lavori pesanti e scarsamente remunerati, come gli operai nei vivai, per esempio.
E, sempre per continuare negli esempi, come facevano Giovalin, David, Lash, Rinald, Ardian e Astrit, tutti albanesi di Scutari e dintorni che lavoravano onestamente nei vivai pistoiesi per arricchire la nostra economia.
Di giorno.
La notte invece, stanchi della scarsa remunerazione e quindi nella legittima aspirazione di una vita migliore, vendevano morte ai nostri figli sotto forma di droga, rovinando per sempre giovani vite e famiglie, regalandolo loro una vita peggiore in cambio di un Porsche Cayenne, l'I-Phone e qualche puttana.
Eppoi Mailat e la Reggiani, Marco Ahmetovic che uccide quattro ragazzi che andavano a mangiare un gelato, quattro ragazzi francesi in vacanza in Italia ammazzati da un albanese ubriaco contromano in autostrada, e gli ammalati di TBC, lebbra e vaiolo, contagiati per una tragica transumanza di malattie che avevamo sconfitto.
Dieci anni di immigrazione, globalizzazione e moneta unica, ci hanno portato alla più grave ed imprevista crisi economica della storia dell'umanità. Forse è un caso, ma siamo certi del contrario.
La posizione di Forza Nuova è nota: rimpatrio immediato.
Abbiamo condotto la nostra società per secoli "in crescendo" senza immigrazioni accettate ed ora raccogliamo i frutti di politiche demagogiche figlie di una generazione, quella al potere, egoista fino alle estreme conseguenze.
Quella generazione che si è goduta la vita, facendo pochi figli e andando in pensione a 45 anni, usando l'aborto come contraccettivo perchè "l'utero è mio e lo gestisco io" e divorziando allegramente.
Quella generazione che ora ci fa bere il calice amaro dell'immigrazione che sostituisce i figli non fatti e paga i contributi per le loro pensioni rubate, bruciando quel poco di futuro che ha lasciato ai figli di questa Terra.
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