In campagna elettorale gli eccidi delle foibe possono passare in secondo piano, il Festival di Sanremo no, ma i crimini commessi dai partigiani jugoslavi si.
Vogliamo innanzi tutto ancora una volta ricordare quelle vittime incolpevoli ed inermi, anche se non possiamo portare una corona sulle loro inesistenti tombe.
Vogliamo anche ricordare la vergognosa complicità dello stato italiano che ha finanziato, con pensioni sociali pagate dall'INPS, per il puro merito di essere "partigiani" e per di più "comunisti", i criminali che hanno assassinato barbaramente gli italiani della Dalmazia.
L' esterofilia che dal primo dopoguerra ha infestato l'Italia, al punto da provare sconfinata ammirazione anche per i criminali suddetti in quanto antifascisti, ci ha tolto dignità e credibilità, fino all'attuale situazione in cui la finanza internazionale sta assorbendo tutte le risorse del Paese, frutto di un popolo che era particolarmente operoso ed intraprendente quando sapeva di essere povero, ovvero prima di acquisire la mentalità consumistica in sostituzione della cultura nazionalista che tanto ha dato alla nostra Nazione.
Ma non dobbiamo dimenticare i veri responsabili dei crimini delle foibe, da non confondersi con gli esecutori materiali, ovvero quelle bestie ignoranti allevate presso la corte di Tito, capace solo di approfittare dell'Italia indebolita dalla guerra con la vigliacca persecuzione di inermi cittadini.
I responsabili, i mandanti, i basisti, di quei crimini si identificano negli alleati ancor'oggi gratificati dall'italioti per l'avvenuta liberazione, i quali - dopo le barbare scorrerie di marocchini sull'italico suolo dagli stessi autorizzate - concessero alla Jugoslavia comunista i territori italiani con il trattato di Parigi prima e con quello di Londra poi, e permisero di fatto gli eccidi delle foibe omettendo la prevista sorveglianza da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che si dimostra così un'altra inutile e buffonesca struttura.
Con queste esperienze alle spalle dovremmo essere in grado di distinguere chi al mondo costituisce un pericolo per il nostro Paese.
Per esempio chi definendosi ipocritamente anticomunista ha favorito i comunisti nella spartizione di terre d'Italia, che tutto poteva essere meno che comunista, e si è macchiato di crimini contro l'umanità che nessun tribunale dell'Aia condannerà mai.
Dovremmo essere in grado di capire quali sono le compagnie da evitare, a cominciare da quelle che hanno venduto centinaia di migliaia di nostri connazionali giuliano-dalmati ai comunisti, condannandoli ad un esodo ingiustificato e sanguinoso; le stesse compagnie che oggi ci impongono le nostre politiche interne ed internazionali e dalle quali - a parte Forza Nuova - nessun partito politico dichiara di volersi affrancare.
Per esempio chi definendosi ipocritamente anticomunista ha favorito i comunisti nella spartizione di terre d'Italia, che tutto poteva essere meno che comunista, e si è macchiato di crimini contro l'umanità che nessun tribunale dell'Aia condannerà mai.
Dovremmo essere in grado di capire quali sono le compagnie da evitare, a cominciare da quelle che hanno venduto centinaia di migliaia di nostri connazionali giuliano-dalmati ai comunisti, condannandoli ad un esodo ingiustificato e sanguinoso; le stesse compagnie che oggi ci impongono le nostre politiche interne ed internazionali e dalle quali - a parte Forza Nuova - nessun partito politico dichiara di volersi affrancare.
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