sabato 5 ottobre 2013

uno su mille non ce la fa

dove non arriva l'uomo arriva la provvidenza



Un barcone su mille affonda nel mar Mediterraneo, un tempo - pensate - chiamato Mare Nostrum, ed un centinaio di unità dei 70 milioni di africani che si apprestano a trasferirsi in Europa, rimane sul fondale assieme al relitto.
I nostri politici si stracciano per giorni le vesti, dichiarano il lutto nazionale, ma lasciano marcire in una prigione indiana due nostri soldati colpevoli di aver fatto il loro dovere. 
In questo contesto, ci ricorderemo della massaia fallita, detta Boldrini, con il volto emaciato, mentre fa un discorso che rimarrà negli annali della storia, con parole di una profondità straordinaria che dimostrano una capacità elaborativa fuori dal comune: ripete tre volte la frase "nulla dovrà essere più come prima". Verrebbe istintivamente da pensare: "ma che cazzo dice?". La presidente della camera è il primo complice di questa invasione organizzata e voluta da chi vuole annientare le peculiarità nazionali e costruire e plasmare un popolo amorfo e gestibile a piacimento per mezzo dell'immigrazione, un affare per tanti ad iniziare dalla chiesa che dispensa solidarietà a spese nostre ed intasca i contributi.
Qualcuno tra questi politici impresentabili che si sono prodigati in discorsi retorici di ogni specie e del quale non ricordiamo nemmeno il nome (potrebbe essere Alfano o Franceschini, sono uguali) ha detto: dobbiamo svegliare le coscienze.
Esatto: gli italiani che vogliono fermare il precipitoso declino della nostra Nazione, devono svegliare le proprie coscienze e restituire il Paese alla dignità che merita, cacciando la classe politica che negli ultimi settant'anni ci ha consegnato in mano ad un'orda selvaggia in continua crescita numerica ed in continua decrescita della qualità umana.
Lutto nazionale per i clandestini morti mentre commettevano un reato. Per equità, dovremo fare lo stesso quando un rapinatore rimarrà vittima di un conflitto a fuoco con i carabinieri.
Il lutto nazionale dovrebbe offenderci tutti per avere mandato al governo gentaglia che ha dimenticato nel nulla i nostri soldati morti lontano da casa nelle missioni di pace, tutti gli Italiani vittime degli incidenti sul lavoro, quelli uccisi - a migliaia - dagli immigrati selvaggi che godono di impensabili privilegi a spese di noi tartassati e quelli ammazzati dalle malattie trasmigrate per mezzo di uomini e donne incontrollati.
Per loro il lutto nazionale non esiste.
Il sindaco di Milano, tal Pisapia, forse non è nemmeno andato al funerale delle vittime di Kabobo uccise a picconate, ma il suo collega di Roma, tal Marino, si è immediatamente offerto per accogliere i superstiti, a spese dei romani con la collaborazione dell'altra nullità dalla fronte complicata, il ministro dell'interno Angelino.

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