Il ridicolo della democrazia sta ne fatto che in nome di essa è legittimo tutto ed il suo contrario.
I radicali sono una chiassosa minoranza che sostiene un'infinità di "battaglie sociali" che hanno tutte in comune il fatto di essere contrarie alle leggi, alla costituzione, al buonsenso ed agli interessi e le necessità delle persone oneste, ovvero della società stessa.
Tra tante, ricordiamo quelle a favore dell'aborto e della droga, ed in particolare per la libertà di consumarla e di detenerla.
Il tormentone radicale del 2013 è incentrato sull'amnistia.
Questo ci permette di tornare alle contraddizioni della democrazia: come si fa ad essere a favore dell'amnistia, "in nome della giustizia e della libertà"? Ma cosa significa in italiano, escludendo ipocrisia, retorica e politichese?
La libertà di chi? di chi commette delitti privando della libertà di esistere altri cittadini incolpevoli?
Oppure in nome della libertà di delinquere, a prescindere?
Il punto di forza dei radicali è l'art. 27 della costituzione, che stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
Esiste anche l'art. 2 - ignorato dai radicali - per effetto del quale "la repubblica garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" tra i quali noi elenchiamo il diritto di vivere, quello di lavorare senza rischiare di essere espropriati del frutto del proprio lavoro, quello di poter mandare i propri figli a scuola senza che un pazzo vi metta una bomba, quello di avere una famiglia ed il diritto di vederla crescere sicura senza che un automobilista drogato te la tolga.
Per questo esistono le leggi, il carcere, i carcerati e le pene detentive, tanto invise ai radicali: qualcuno glielo spieghi per favore.
Poi, in democrazia, si può fare retorica e si può essere ipocriti pagliacci, come i radicali.
Si può anche decidere chi rappresentare: c'è chi difende gli interessi dei delinquenti, dei drogati, di chi prevarica i diritti degli altri e le coppie sfasciafamiglia, come i radicali.
Difendere la famiglia, la patria, la nostra millenaria cultura, i principi morali, le persone oneste che lavorano e non hanno tempo per andare a protestare, ma mantengono lo Stato, è più impegnativo, non anticonformista ne progressista. Ciò nonostante, questa è la popolazione alla quale si rivolge Forza Nuova.
La responsabilità grava sugli elettori e sulle scelte che in futuro sapranno fare: rincorrere ipocriti scenari e dissolute libertà da debosciati o ricostruire una società meritocratica fondata sui diritti e sui doveri, senza sconti in un senso e nell'altro.
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