sabato 19 gennaio 2013

Torna la teoria del "voto utile"

Bersani e Berlusconi si trovano d'accordo su un paio di cose: innanzi tutto Monti, il professore salvatore della Patria, anche se uno dei due, visto che gli è sfuggito di mano, ora lo demonizza a più non posso.
Su un altro punto, invece, l'accordo è completo: il voto utile.
Entrambi hanno finito la voce per raccomandarsi agli elettori affinchè non sprechino il loro voto preferendo un piccolo partito. 
Il che significa continuare a votare gli stessi partiti che in Parlamento ci stanno benissimo e fanno, come hanno sempre fatto e vogliono continuare a fare, il loro COMODO.
Analizziamo perchè si vota.
E' evidente che l'esercizio del voto serve a confermare chi lo merita, oppure a rimuovere coloro che hanno gestito malamente il bene pubblico e gli interessi dell'Italia. Se a questa categoria non appartengono i partiti maggiori (PD, PDL. LEGA, UDC, IDV etc.) che altrettanto maggiormente sono responsabili della situazione di CUI NESSUNO E' SODDISFATTO, allora dobbiamo rassegnarci al fatto che nessuno ha colpa di come vanno le cose, oppure ci stiamo sbagliando sul fatto che vadano male.
Il voto utile è quello che può servire a cambiare lo status quo che tanto piace ai politici che da decenni spaziano la scena italiana.
Il voto diventerà utile quando il popolo sarà cosciente di come utilizzarlo per migliorare la propria vita ed il futuro del Paese.
Il voto utile è quello che rappresenta i vostri principi morali, dai quali discende il presente ed il futuro. Il benessere è una delle conseguenze di una società moralmente sana.


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