martedì 20 agosto 2013

Il portavoce ufficiale del PDL Mara Carfagna, ovvero la deriva demagogica del centrodestra.


E’ bene premettere che non è possibile seguire tutte le cazzate che escono dalla bocca del portavoce del PDL alla camera dei deputati, raggiungendo esse frequenza quotidiana, tant’è che anche i giornali ne fanno, con reverenziale discrezione, solo un edulcorato resoconto settimanale.
Tuttavia, sulla penultima avevamo sorvolato per non essere tacciati come i soliti fascisti, ma con l’esternazione di ieri, anche quella assume un significato più profondo che indica l’importanza del percorso che ha portato la signora Carfagna alla  completa maturazione politica.
Partiamo dal fatto precedente.
Una ventina di giorni fa, un tizio ha contestato la Kyenge intervenuta alla festa del PD con il lancio di alcune banane. La ministra congolese ha commentato il fatto dicendo che in questo momento di crisi non è bello sprecare il cibo così. La Carfagna, folgorata da questa elevatissima espressione, ha stretto un sodalizio femminista-trasversal-globalista con la ministra definendola una vera signora. Consentite un inciso: non meraviglia il prodotto mentale della Carfagna che, più o meno, ha la capacità di ragionamento di un canarino arteriosclerotico, quanto il fatto che alla stessa conclusione sia giunto anche il più dotato Vittorio Feltri, senza “accorgersi” che il vero scandalo in questo momento di crisi è il ministero affidato alla Kyenge che, dipendenti e scorte comprese, costa più di un casco di banane e serve solo ad accelerare il processo già in atto di messa in minoranza degli Italiani in Italia.
Dopodichè, ieri tira fuori dal cilindro un’altra magia delle sue ed afferma che la legge sull’immigrazione “Bossi-Fini” va cambiata perchè “la sola repressione è un costo sociale troppo elevato da sostenere nei confronti di chi fugge dalla disperazione” e poi vola ancora più su con un concetto alta filosofia che passerà alla storia: “ La negazione genera odio e l’odio è il germe della violenza”.

Ironicamente, sul fatto che vada cambiata anche noi siamo d’accordo, è solo diversa la direzione, ma cosa c’entrano i costi sociali di una legge? Se è giusta, va sostenuta e fatta rispettare, anche a prescindere dalla provenienza e dalle motivazioni di chi la infrange. Perchè le nostre carceri piene di immigrati responsabili di delitti più o meno gravi, non comportano un elevato costo sociale? E allora cosa facciamo, un bell’indulto? Così quei costi si trasferiscono direttamente sui cittadini che, in modo casuale, diventano obiettivo dei delinquenti appena messi in liberta che devono far fronte alle prime necessità. E poi, visto che la negazione (respingimenti, n.d.r.) genera violenza, si è accorta la signora Carfagna che l’accoglienza ha portato in Italia più morti della prima guerra mondiale?

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