E’ bene premettere che non è possibile seguire tutte le cazzate che escono dalla bocca del portavoce del PDL alla camera dei deputati, raggiungendo esse frequenza quotidiana, tant’è che anche i giornali ne fanno, con reverenziale discrezione, solo un edulcorato resoconto settimanale.
Tuttavia, sulla penultima avevamo
sorvolato per non essere tacciati come i soliti fascisti, ma con l’esternazione
di ieri, anche quella assume un significato più profondo che indica
l’importanza del percorso che ha portato la signora Carfagna alla completa maturazione politica.
Partiamo dal fatto precedente.
Una ventina di giorni fa, un
tizio ha contestato la Kyenge intervenuta alla festa del PD con il lancio di
alcune banane. La ministra congolese ha commentato il fatto dicendo che in
questo momento di crisi non è bello sprecare il cibo così. La Carfagna,
folgorata da questa elevatissima espressione, ha stretto un sodalizio
femminista-trasversal-globalista con la ministra definendola una vera signora.
Consentite un inciso: non meraviglia il prodotto mentale della Carfagna che,
più o meno, ha la capacità di ragionamento di un canarino arteriosclerotico, quanto il fatto che alla stessa conclusione sia giunto anche il
più dotato Vittorio Feltri, senza “accorgersi” che il vero scandalo in questo
momento di crisi è il ministero affidato alla Kyenge che, dipendenti e scorte
comprese, costa più di un casco di banane e serve solo ad accelerare il
processo già in atto di messa in minoranza degli Italiani in Italia.
Dopodichè, ieri tira fuori dal
cilindro un’altra magia delle sue ed afferma che la legge sull’immigrazione
“Bossi-Fini” va cambiata perchè “la sola repressione è un costo sociale
troppo elevato da sostenere nei confronti di chi fugge dalla disperazione”
e poi vola ancora più su con un concetto alta filosofia che passerà alla
storia: “ La negazione genera odio e l’odio è il germe della violenza”.
Ironicamente, sul fatto che vada cambiata
anche noi siamo d’accordo, è solo diversa la direzione, ma cosa c’entrano i
costi sociali di una legge? Se è giusta, va sostenuta e fatta rispettare, anche
a prescindere dalla provenienza e dalle motivazioni di chi la infrange. Perchè
le nostre carceri piene di immigrati responsabili di delitti più o meno gravi,
non comportano un elevato costo sociale? E allora cosa facciamo, un
bell’indulto? Così quei costi si trasferiscono direttamente sui cittadini che,
in modo casuale, diventano obiettivo dei delinquenti appena messi in liberta
che devono far fronte alle prime necessità. E poi, visto che la negazione
(respingimenti, n.d.r.) genera violenza, si è accorta la signora Carfagna che
l’accoglienza ha portato in Italia più morti della prima guerra mondiale?

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