mercoledì 16 ottobre 2013

IL GIORNO DELLA VERGOGNA

Spesso osserviamo, non solo noi, che l'Italia non gode del rispetto internazionale che ci aspetteremmo.
L'India ci sequestra due nostri soldati nell'esercizio del loro dovere in acque internazionali e noi facciamo finta di niente.
Il Brasile non ci consegna un delinquente pluriassassino come Battisti e noi facciamo finta che vada tutto bene.
La Tunisia sequestra un peschereccio al mese da almeno vent'anni e noi sopportiamo i fatti ed anche gli immigrati, molto spesso spacciatori, che vengono da quel paese.
La verità è che la credibilità internazionale dell'Italia è macchiata dall'abitudine di dimostrarci inaffidabili, come abbiamo fatto l'8 settembre 1943, e barbari voltafaccia, violenti che cavalcano le opportunità, com'è successo a Piazzale Loreto.
Questo popolo indegno di definirsi tale, che, per inciso, rimase ferito per la brutalità dell'esecuzione di Saddam Hussein, si è ripetuto ieri di fronte al feretro del Capitano Erich Priebke, con un comportamento degno delle tribù del centro america che, quattrocento anni fa praticavano i sacrifici umani.
Nella comunità internazionale non c'è ne credibilità ne posto per questa Italia delle chiacchiere, anche se, a sua parziale giustificazione, c'è da dire che è stupida vittima delle manovre dei soliti noti che il genocidio lo perpetrano da sessant'anni, nel silenzio e con la complicità del mondo occidentale.

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